Nella notte del 23 Ottobre, Giovanni Longoni ci ha lasciato.
Ha lasciato un grande vuoto nel cuore di sua moglie, Lisa, delle sue adorate figlie Emma e Giulia e dei suoi famigliari.
Ma ha lasciato un grande vuoto anche nel cuore di tutti (e sono tanti) coloro che lo hanno conosciuto.
Giovanni ha combattuto contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica per 9 anni, dal 2006. Non si è tirato indietro di fronte alla malattia un solo giorno, un solo istante.
Amministratore delegato giovanissimo di una multinazionale ambientale, ha continuato nel suo ruolo fino a quando probabilmente molti di noi si sarebbero da tempo arresi.
Bloccato a letto, ha continuato a interagire con il mondo tramite un computer ed ha saputo infondere a tutti una spinta verso il bene e la solidarietà non comune.
Con mia moglie e i suoi più cari amici, sono andato a trovarlo più volte. Non l’ho mai sentito lamentarsi una volta. Accoglieva sempre tutti con il sorriso e non solo.
Ha avuto l’idea di fondare un premio per tesi di laurea sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, idea che stiamo portando avanti da allora. Un mese fa ha trovato un nuovo sponsor per il premio. Il premio (PriSLA) è oggi considerato un punto di riferimento da tutti coloro che svolgono ricerca contro la SLA in Italia. La scorsa edizione è stata organizzata dall’Associazione Io Corro con Giovanni, associazione che Giovanni ha contribuito a fondare, e che si occupa di aiuto ai malati di SLA.
Anche in questo Giovanni è stato straordinario: ha fondato un’associazione per aiutare gli altri che soffrivano come Lui. Ha voluto che tutte le azioni dell’associazione, le entrate e uscite dell’associazione fossero su internet, per mostrarne la totale trasparenza.
Un eroe silenzioso. Molte volte, tramite il calcolatore, mi diceva di aver capito cosa è importante nella vita e lo ha dimostrato, ogni secondo.
Giovanni diceva “la ricerca è la nostra più grande speranza”.
Purtroppo la ricerca non ha fatto in tempo ad aiutarlo tanto quanto lui ha aiutato la ricerca. Ci lascia un giovane uomo, un papà, un figlio, un amico che è davvero stato un grande esempio e le parole non possono esprimere il vuoto che la sua assenza lascia in tutti noi.
Emanuele Borgonovo